Diciassette Consultori familiari privati, accreditati e contrattualizzati uniti per facilitare la prevenzione, l’emersione, la presa in carico e l’invio di donne vittime di violenza e di minori vittime di violenza assistita.
Venerdì 25 novembre 2022 sarà la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne proclamata dalle Nazioni Unite. Un’occasione opportuna per comunicare l’avvio del progetto “RAISE – SISTEMA ANTIVIOLENZA”, una sperimentazione che durerà due anni e che vede coinvolte la Fondazione Centro per la Famiglia Cardinal Carlo Maria Martini, la Fondazione Guzzetti, la Fondazione Fare Famiglia e il Centro per la Famiglia con i complessivi diciassette Consultori familiari privati, accreditati e contrattualizzati con l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Milano Città Metropolitana e collocati tra la Città di Milano e l’Area Sud - Est di Milano.
Una rete di enti che per similitudine già dialogano e collaborano, all’interno della cornice della Federazione Felceaf – Federazione Lombarda dei Centri di Assistenza alla Famiglia, e che nell’ultimo triennio ha saputo accogliere, ascoltare e/o inviare ai soggetti territoriali preposti 196 donne vittime di violenza e 53 minori vittime di violenza assistita.
Grazie al contributo di Fondazione di Comunità Milano e di Associazione per Milano, l’intervento permetterà ai Consultori di rafforzare le competenze del personale interno (psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, pedagogisti, ostetriche e ginecologhe, avvocati) in tema di violenza di genere, sia essa diretta o assistita, affinché sappia rispondere sempre più e meglio alle richieste di aiuto che vi giungono. In termini di efficacia del funzionamento dei Consultori federati, con “RAISE” sarà possibile definire e dotarsi di una modalità condivisa di lavoro nella gestione di questi casi: ciò avverrà sia attraverso la fruizione di percorsi formativi specifici tenuti da professionisti del settore, sia attraverso la definizione di un modello di intervento comune. Parallelamente verrà consolidato il lavoro di prevenzione nelle scuole dei territori di competenza e nei luoghi informali, ad esempio presso oratori e società sportive, con cui i Consultori abitualmente interagiscono. Questo dovrebbe facilitare l’emersione del bisogno, grazie al ricorso a percorsi di prevenzione ed educazione alla salute su tematiche attinenti, che già sono insite nella mission consultoriale: bullismo, parità di genere, gestione delle emozioni, valorizzazione delle soft skills, gestione dei conflitti.
Tutto ciò, lasciando spazio ai ragazzi di esprimersi e di far emergere disagi e bisogni e mettendo nelle condizioni gli adulti di divenire “antenne” capaci di raccogliere i segnali di malessere o le richieste di aiuto.