La Fondazione don Silvano Caccia, che comprende quattro consultori (Merate, Cantù, Lecco ed Erba) ha stipulato due convenzioni con gli ospedali del territorio, per quanto riguarda la figura delle ostetriche e delle ginecologhe. Ne parliamo con Claudia Alberico, direttrice della Fondazione.
“Per quanto riguarda ATS Brianza, all’interno della quale rientrano i consultori di Lecco e Merate, la convenzione è con l’ospedale Manzoni di Lecco, un ospedale pubblico”.
E per quanto riguarda ATS Insubria?
Lì rientrano i consultori di Erba e Cantù: la convenzione è con l’ospedale Valduce di Como, un ospedale privato convenzionato, di ispirazione cristiana.
Ma in che cosa consistono concretamente le convenzioni?
Dal 2021, l’ospedale Manzoni fornisce ai consultori di Lecco e Merate i ginecologi. Si tratta di una semplice fornitura di professionisti. La Fondazione don Silvano Caccia quindi non paga le prestazioni dei ginecologi, ma rendicontiamo all’ospedale le ore effettuate dai ginecologi in consultorio, l’ospedale emette fattura e la Fondazione paga il corrispettivo all’ospedale.
Questo meccanismo funziona bene?
Sì, molto bene per il consultorio di Lecco. Un po’ meno per Merate, perché a Merate il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Merate è stato chiuso prima dell’estate 2024 e assorbito dall’ospedale di Lecco.
E a Como, invece?
Con l’ospedale Valduce da ottobre 2023 è stato condiviso un progetto globale che è quello della maternità diffusa: insieme si sostiene la ginecologia e l’ostetricia, progettando attività dislocate sul territorio. Il consultorio e l’ospedale, insieme all’associazione La Famiglia di Como e il consultorio Icarus dei Padri Somaschi di Como, si prendono cura della coppia, dalla gravidanza al post partum, e lo fanno con gli stessi operatori che la donna vede in consultorio, in ospedale e a casa.
È una presa in carico complessiva…
Esattamente. Le ostetriche che già lavorano in ospedale vengono a lavorare in consultorio. La Fondazione non paga le ostetriche né l’ospedale, perché il loro lavoro rientra nel contratto che hanno con l’ospedale.
La Fondazione quindi paga solo le ginecologhe?
Esattamente.
Tutto questo sistema è replicabile anche in altri territori dove sono presenti consultori FeLCeAF?
Sì, ma ovviamente non con ospedali pubblici, bensì privati accreditati.
Ad esempio?
il gruppo San Donato o il San Raffaele di Milano.