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Luisa, lei inizia a lavorare in consultorio, accompagnando le mamme non solo al corso preparto, ma soprattutto nel post- parto, giusto?

Sì. Il mio pensiero era per quelle famiglie che non usufruivano del servizio asilo nido. Che tipo di accompagnamento educativo potevano avere? Ho scritto così il progetto “L’ora del te”, un tempo e uno spazio per le neomamme ed i loro bambini dove le mamme potessero incontrarsi e confrontarsi rispetto al nuovo ruolo materno appena nato. Siamo arrivati ora alla cinquantesima edizione di questa iniziativa!

Ottimo risultato! Svolge solo gruppi di questo tipo in consultorio?

No, mi occupo anche di supporto alla genitorialità.  

 Essere genitore, oggi, presenta molte fatiche e pone nuove sfide educative. Spesso si hanno dubbi sull’educazione dei figli e ci si interroga su come aiutarli a crescere.

La consulenza pedagogica si propone di accompagnare i genitori nel percorso di crescita dei figli offrendo uno spazio educativo di ascolto e confronto in cui poter riflettere, riscoprire le proprie risorse personali e aprire nuovi sguardi.

Perché?

Perché mentre i genitori raccontano le loro difficoltà, si raccontano a vicenda il loro essere genitore. Il colloquio pedagogico è uno spazio che accoglie l’essere madre e padre, con tutte le diversità e le peculiarità che li contraddistingue, per provare a farle dialogare.

Perché questa passione per la genitorialità?

Penso derivi dalla fortuna di aver incontrato maestri appassionati della pedagogia e del loro lavoro che mi hanno accompagnata e mi accompagnano tutt’ora a vedere la ricchezza del ruolo genitoriale.

Come è cambiata in consultorio la figura del pedagogista in questi ultimi anni?

In questi ultimi anni nei consultori si sta consolidando la consapevolezza che non è sufficiente impegnarsi in un’attività esclusivamente riparativa delle patologie già esplose, ma che è essenziale per i servizi di sostegno alla persona promuovere un benessere generale.                             

La figura del pedagogista, anche se non obbligatoria in consultorio, si inserisce nel lavoro interdisciplinare e può aiutare i genitori in un’ottica di potenziamento e di sostegno, di promozione dell’autonomia e responsabilità.

Quanto dura la consulenza pedagogica?

La consulenza pedagogica si configura come un percorso relativamente breve, indirizzato ad affrontare problematiche specifiche che i genitori riscontrano in quel determinato momento, ricercando possibili strategie, per arginare e affrontare il problema e per sviluppare possibili soluzioni.

Si può svolgere con un genitore singolo o è necessaria la coppia genitoriale?

Nei limiti delle condizioni, è preferibile incontrare la coppia di genitori così che possano raccontarsi partendo dal loro peculiare sguardo, materno o paterno. Accompagno le coppie a far dialogare i diversi sguardi per cercare il proprio modo di vivere la genitorialità.

Lavora con coppie sposate/conviventi o separate?

Incontro tutti i tipi di coppie di genitori che per motivi diversi si possono trovare in difficoltà nell’arco della loro vita. Incontro genitori di bambini piccoli o di figli adolescenti, che si stanno separando o che lo sono già, genitori monoparentali o genitori di famiglie ricostituite…

Quanto è importante il luogo del consultorio per i genitori?

Spero possa essere un posto in cui si possano sentire accolti e non giudicati, possano condividere le fatiche e i progressi e uscire più leggeri di come sono entrati!

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