La coordinazione genitoriale è un metodo di risoluzione alternativo del conflitto, che aiuta i genitori altamente conflittuali a tutelare il figlio, individuando ed attuando insieme un piano coordinato di gestione della loro genitorialità. Da qualche anno diversi professionisti anche operatori di consultorio si sono formati al metodo. In particolare, nel consultorio Centro per la Famiglia onlus di Sesto San Giovanni è stato avviato, in via sperimentale, uno spazio per offrire questo servizio. Incontriamo Anna Maria Franco, direttrice del consultorio, per saperne di più.
Anna Maria, come nasce l’iniziativa di proporre la Coordinazione Genitoriale (CoGe) in consultorio?
L’alta conflittualità nelle separazioni è un fenomeno emergente e in forte espansione: da tempo impatta in modo rilevante anche sulla operatività dei nostri consultori; le gravi ricadute del fenomeno sul benessere di figli e genitori ci hanno spinti ad individuare strumenti idonei di intervento. Come consultori, dobbiamo essere attenti e flessibili per saper rispondere alle sollecitazioni che ci arrivano dai nostri territori. La CoGe rientra a pieno titolo nella mission dei nostri servizi, ma non nel nomenclatore: per questo sono prestazioni che offriamo in solvenza, a tariffa calmierata.
in che cosa consiste la coordinazione genitoriale?
La coordinazione è un metodo centrato sul bambino, che si rivolge ai genitori, con elevata conflittualità, spesso coinvolti in sfiancanti battaglie giuridiche. È un processo di risoluzione alternativa delle controversie che consiste nell’imparare a prendere decisioni genitoriali congiunte, comunicare in modo efficace, rispettare gli accordi genitoriali e i provvedimenti del Tribunale e, soprattutto, a proteggere i figli dall'impatto del conflitto genitoriale.
Il metodo prevede il lavoro diretto con entrambi i genitori, ma anche un’attenta regia con la rete dei servizi coinvolta (scuola, ente locale, servizi specialistici, ecc).
Attualmente al consultorio di Sesto San Giovanni, per favorire una buona contaminazione nell’esperienza sperimentale avviata presso di noi, la coordinazione genitoriale viene gestita in co-conduzione da personale interno, già in possesso di qualifica.
Che differenza c’è rispetto alla mediazione?
Se la mediazione serve alla coppia per confezionare su misura un accordo separativo, la coordinazione si pone come obiettivo di individuare la strada per far funzionare gli accordi assunti, nell’ interesse ultimo dei minori coinvolti. Sì, perché una volta stabilito un accordo separativo, anche davanti al giudice, bisogna poi farlo funzionare e sappiamo questo non è sempre semplice…
E qui entra in gioco la coordinazione genitoriale?
Esattamente. Il coordinatore, a differenza del mediatore, più avere un ruolo più direttivo (non autoritario), se concordato nel suo mandato. L’intervento è piuttosto impegnativo, il ritmo degli incontri è serrato, soprattutto in fase iniziale. Occorre gestire quegli scambi fra genitori che alimentano la conflittualità, intervenire sullo stile delle comunicazioni esigendo il rispetto di regole chiare e chiedendo ad esempio di essere sempre messo in copia conoscenza, anche nei loro scambi ‘autonomi’.
E se la coppia continua a confliggere?
Bisogna essere precisi e puntuali negli accordi stabiliti con i genitori, così che la coppia non possa equivocare sul come, quando o cosa fare e si riduca così il rischio di fraintendimenti. Occorre essere sul pezzo, per prendere in mano con tempismo la situazione quando ‘scricchiola’ e fornire un orientamento direttivo per correggere. È importante non dare alla coppia la sensazione di doversela sbrigare da soli, perché difficilmente sono in grado. Imparare a confrontarsi costruttivamente, mantenendo il focus sul figlio/figli è un obiettivo a tendere del lavoro di coordinazione.
Come si svolge concretamente il percorso?
La CoGe prevede un ciclo di incontri, principalmente congiunti. I genitori sono invitati a determinare le priorità dei temi da trattare, relativamente al piano genitoriale ed è importante che ad ogni incontro la coppia esca con una decisione presa. Non si può lasciare nulla nell’indeterminato. I genitori vanno condotti passo passo.
In tutto questo, che ruolo hanno gli avvocati?
Tutti i soggetti nel percorso di CoGe, compresi gli avvocati, sono richiamati alla responsabilità rispetto al lavoro di Coordinazione intrapreso. L ’obiettivo è creare una buona sinergia fra tutti. Nel momento in cui inizia il percorso, chiediamo agli avvocati di sostenere attivamente il processo finalizzato ad attuare un piano genitoriale efficace.
E se i genitori non riescono a prendere decisioni?
Un CoGe formula raccomandazioni e, se autorizzato, prende decisioni legalmente vincolanti per i co-genitori e, a differenza della mediazione, può riferire al tribunale.
Per maggiori informazioni, è possibile contattare direttamente il consultorio Centro per la Famiglia onlus di Sesto san Giovanni (www.centroperlafamiglia.it;