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Incontriamo Letizia Laffranchi, ginecologa di Fondazione Guzzetti, attiva nel consultorio San Cristoforo dal 2017.

“Il lavoro della ginecologa in consultorio consiste nell’accoglienza dei bisogni di primo livello delle donne. Rivediamo la stessa paziente anche più volte, perché chi si rivolge in consultorio viene affidato a un/una professionista preciso, che segue la donna nel tempo, visita dopo visita.

Quindi spesso si tratta di un controllo ginecologico routinario?

Sì, all’interno del quale però inseriamo la promozione della salute e la prevenzione rispetto ai tumori ginecologici. Accompagniamo la donna nelle diverse fasi della sua vita.

Quali sono i servizi specifici offerti in consultorio?

La valutazione di base, la visita ginecologica, il pap test, la consulenza sul tema della prevenzione (palpazione del seno) e della contraccezione, e l’ecografia ginecologica di primo livello, se il professionista è in grado di eseguirla e se i macchinari sono sufficientemente adeguati.

In che senso?

Capita che un/una ginecologo/a possa essere formato/a su altre specializzazioni, ma soprattutto che gli ecografi presenti sul territorio non siano macchinari sufficientemente validi per un’assistenza, soprattutto in gravidanza.

Cosa si fa in questi casi?

Semplicemente si prescrive l’ecografia, da svolgere in un altro centro (un poliambulatorio o un ospedale), proprio come si fa per gli esami del sangue.

E se vengono riscontrati problemi durante la visita in consultorio?

In caso di dubbi diagnostici, come fa la medicina di base, richiediamo visite specialistiche di approfondimento o ecografie di secondo livello.

In consultorio, lei si occupa di donne in gravidanza?

Sì, anche. Ma le donne in gravidanza rappresentano il 15% della mia utenza in consultorio. Le altre sono donne in menopausa o premenopausa oppure ragazze molto giovani. Alcune richiedono visite di controllo ginecologico regolari, altre pongono domande sul ciclo o arrivano con fastidi e disturbi specifici, che affrontiamo insieme.

Anche legati alla contraccezione?

Sì, certo. Fornisco informazioni rispetto alla fertilità o alla contraccezione. Credo sia importante spiegare bene all’utente i metodi contraccettivi, i loro effetti collaterali e i loro vantaggi. Negare la contraccezione per motivi morali fa più male che bene. L’attività in consultorio permette di seguire le pazienti nel tempo, avendo da loro un feedback sulle terapie intraprese o le scelte fatte.

La ginecologa diventa quindi un riferimento a cui fidelizzarsi…

Sì, esattamente. È possibile così iniziare insieme un percorso di accompagnamento che dura anni…

Le ginecologhe si occupano anche di attività PES (Prevenzione ed Educazione alla Salute) nelle scuole?
No, la figura sanitaria presente nelle scuole è l’ostetrica, che affianca una professionista in ambito pisco-sociale, come la psicologa o la pedagogista. Anche se ho fatto un corso per Tutor del Programma Teen Star - Programma di educazione affettiva e sessuale. Davvero molto interessante.

In cosa consiste?

Si tratta di un corso informativo su affettività e sessualità a due livelli: il primo può essere seguito da chiunque per interesse personale, il secondo invece consente proprio di diventare tutor del programma, per entrare nelle scuole e affrontare le tematiche di affettività e sessualità secondo la Teologia del corpo di Giovanni Paolo II. L’obiettivo è quello di aiutare i ragazzi e le ragazze a dare significato a quello che stanno vivendo a livello relazionale e sessuali, collegando gli insegnamenti ricevuti al vissuto personale, cioè teoria e pratica.

 

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