È stato avviato dalla Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia il “Gruppo di lavoro” sui Consultori Familiari con una prima riunione svoltasi il 24 gennaio scorso.
Il Gruppo avrà il compito di “valutare eventuali necessità di aggiornamento/modifica del “Nomenclatore delle attività dei Consultori Familiari” e delle modalità di erogazione delle prestazioni consultoriali.”
Con l’approvazione della DGR 3720/2024, il provvedimento della Giunta regionale con il quale vengono date le indicazioni programmatiche e gestionali dei servizi sanitari e sociosanitari per il 2025, sono stati introdotti importanti cambiamenti nell’offerta delle attività e servizi sociosanitari che interessano anche i Consultori Familiari accreditati con la regione. Sono state infatti recepite le modifiche ed integrazioni al Nomenclatore tariffario delle prestazioni specialiste che costituisce lo strumento tecnico per l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Ancorchè il provvedimento sia ancora “sub judice” del TAR del Lazio, per una serie di ricorsi presentati da organizzazioni ed enti gestori di servizi e attività sanitarie, per la sua attuazione la Direzione Generale Welfare ha disposto alcuni cambiamenti sia nell’offerta che nella disponibilità delle prestazioni consultoriali nell’area ostetrico-ginecologica. La principale novità è costituita dalla cancellazione per queste prestazioni della compartecipazione alla spesa – il ticket - da parte degli utenti/cittadini del servizio ripristinando inoltre il libero accesso/fruizione delle attività consultoriali per le quali non sarà più necessario disporre di una prescrizione da parte di un Medico del SSN autorizzato. Quindi anche tutte queste prestazioni saranno totalmente esenti dal ticket come già quelle dell’area sociosanitaria integrata.
Questi cambiamenti avranno ricadute importanti sulla gestione del servizio ma in particolare sulla sua fruibilità e accessibilità a fronte del mantenimento del pagamento del ticket per le analoghe prestazioni ostetrico-ginecologiche erogate da strutture e poliambulatori pubblici o privati accreditati. Prim’ancora di queste ricadute, che richiedono sottopongono ad un impegno gestionale e riorganizzativo importante, deve essere segnalata una significativa ridefinizione dei Consultori Familiari come “servizi di prossimità multidisciplinari, fondamentali per la prevenzione e la promozione della salute di donna e infanzia, offrendo supporto a maternità, paternità e famiglia lungo tutto il ciclo di vita, dalla nascita all’invecchiamento”. Si tratta di una ri-significazione del servizio di 180° rispetto alla configurazione data dagli atti regionali successivi all’introduzione dell’accreditamento e delle ultime riforme del SSR da almeno una decina d’anni a questa parte.
In sostanza: i Consultori Familiari non sono più “assimilati” – con una connotazione fortemente riduttiva e sminuente – ad ambulatori(poli) di tipo specialistico m, avvalendosi di competenze specialistiche riacquistano a pieno titolo il carattere multidisciplinare, integrato e interdisciplinare, nell’affrontare e rispondere alle difficoltà e problematiche delle persone, delle famiglie, delle donne e dei giovani che ad essi si rivolgono. Questa “svolta” richiede un lavoro di rielaborazione degli strumenti, delle condizioni e dei criteri in cui è articolata la complessità dell’offerta di aiuto, sostegno, cura, assistenza dei Consultori.
Il Gruppo di lavoro sarà infatti primariamente impegnato nella revisione del “Tariffario” consultoriale ma questo impegno, che la Federazione condividerà partecipando attivamente ai suoi lavori, sarà accompagnato e preparato da un altrettanto impegnativo compito di aggiornamento, riflessione e approfondimento dei tratti identitari e di qualificazione del servizio che i Consultori Familiari della Federazione offrono attraverso il proprio “servizio” alla capacità di risposta ai bisogni di salute, delle relazioni familiari e di crescita, del sistema sociosanitario della nostra regione.